La resilienza è una capacità umana fondamentale che permette di non fermarsi dinanzi alle difficoltà, di coltivare la speranza, di apprendere dagli errori e dalle sconfitte, di uscire dalle crisi rinnovati e più forti.
Lo sport richiede una buona dose di resilienza e soprattutto mostra che questa capacità può essere appresa e migliorata. Allo stesso tempo mostra la grande fragilità di chi non ha capacità di resilienza, ma rincorre ciecamente la vittoria e crolla sotto il peso della seppur minima sconfitta.
Lo sport giovanile e l’educazione motoria nelle scuole e nei programmi di sport giovanile nei contesti parascolastici costituiscono un importante strumento per l’educazione alla resilienza e rilevante agente formativo, in grado di favorire la formazione di personalità capaci di impegnarsi per il raggiungimento dei propri obiettivi e di mantenere costante la propria motivazione, di tollerare le frustrazioni e di rimandare la gratificazione.
Praticare regolarmente uno sport può avere un effetto positivo sul benessere psicologico di bambini e ragazzi, soprattutto per quel che riguarda la loro autostima, il loro senso di autoefficacia, la capacità di autoregolarsi e di concentrarsi sui propri obiettivi, confidando nella possibilità di raggiungere risultati correlati al proprio impegno personale.
Lo sport giovanile e l’educazione fisica, inoltre, sono in grado di fornire una base solida per la promozione della responsabilità individuale e sociale, l’integrazione e la capacità di stabilire relazioni sociali soddisfacenti e durature, allontanando i ragazzi dal rischio d’isolamento sociale e di emarginazione sociale.
Lo sport giovanile, infatti, permette di preparare i ragazzi a uno stile di vita sano e al tempo stesso di trasmettere loro valori sociali rilevanti e capacità personali importanti, come la resilienza psicologica, favorendo uno sviluppo armonico ed equilibrato della personalità e della capacità di superare le difficoltà, tollerare le frustrazioni e concentrarsi su obiettivi a lunga distanza.